Giusto due righe di riflessione sul fenomeno penso non facciano male, quindi.... ecco qua!Il testo integrale di un mio articolo sull'argomento.
Nata
sull'onda delle espressioni più contemporanee dell'arte urbana, lo
yarn bombin o urban knitting è definito come una sorta di
graffitismo realizzato
con pezze lavorate a maglia, centrini e filati intrecciati.
Sono installazioni, coperture, aggiunte, rivestimenti: interventi
gentili che non danneggiano gli arredi urbani, ma semplicemente li
“vestono”.
Espressione grafica dell'atto di riappropriazione
dello spazio urbano, la graffiti art tende però a marcare il
territorio con un gesto indelebile, dai connotati violenti, con
caratteri di prevaricazione.
Lo Yarn Bombing quindi prende le mosse solo apparentemente, per facile parallelismo, dal graffitismo classico fatto di bombolette di vernice, incursioni notturne e fughe dalla polizia.
Lo Yarn Bombing quindi prende le mosse solo apparentemente, per facile parallelismo, dal graffitismo classico fatto di bombolette di vernice, incursioni notturne e fughe dalla polizia.
Il lavoro con ferri ed uncinetti è qualcosa che
richiama immediatamente alla memoria immagini di femminilità d'altri
tempi, di atmosfere casalinghe e torte fatte in casa. L'idea quindi
di rivestire gli arredi urbani, gli arredi domestici, alberi e
monumenti cittadini con pezze lavorate a mano può sembrare un atto
curioso, un gioco solitario, un piccolo esercizio di colore fine a se
stesso.
Ma perchè tanto successo? Cosa avrà permesso a questo fenomeno di diffondersi e colonizzare ormai tutte le città del pianeta? Quello che inizialmente è stato un piccolo gesto dettato dalla noia di una giornata monotona (coprire la maniglia della porta d'accesso di un negozio nel Texas) una volta fotografato e pubblicato nel web non solo ha fatto il giro del mondo, ma ha scatenato una vera e propria epidemia planetaria. Febbre da opera d'arte fatta in casa?
Il fenomeno deve essere a mio avviso collocato correttamente, per evitare fraintendimenti di senso e finalità. Se è vero che molti artisti contemporanei utilizzano le tecniche d'aguglieria nelle loro opere, alcuni in modo totale
non è altrettanto vero che ogni opera di rivestimento con il filo sia considerabile come opera d'arte!
Mi spiego meglio: lo yarn bombing è un mezzo, uno strumento attraverso cui è possibile veicolare un lavoro di interpretazione artistica della realtà. Allo stesso modo chi, eseguendo un intervento di yarn bombing, pensa di realizzare tout court un'opera d'arte fa l'errore grossolano di confondere il mezzo con il fine. A questo punto della riflessione è doveroso introdurre l'elemento che a mio avviso determina non solo il reale successo del fenomeno, ma lo porta a livelli di interesse ben al di la dell'ambiente del “tricottage”. Mi riferisco al fenomeno del knit cafè.
Ma perchè tanto successo? Cosa avrà permesso a questo fenomeno di diffondersi e colonizzare ormai tutte le città del pianeta? Quello che inizialmente è stato un piccolo gesto dettato dalla noia di una giornata monotona (coprire la maniglia della porta d'accesso di un negozio nel Texas) una volta fotografato e pubblicato nel web non solo ha fatto il giro del mondo, ma ha scatenato una vera e propria epidemia planetaria. Febbre da opera d'arte fatta in casa?
Il fenomeno deve essere a mio avviso collocato correttamente, per evitare fraintendimenti di senso e finalità. Se è vero che molti artisti contemporanei utilizzano le tecniche d'aguglieria nelle loro opere, alcuni in modo totale
non è altrettanto vero che ogni opera di rivestimento con il filo sia considerabile come opera d'arte!
Mi spiego meglio: lo yarn bombing è un mezzo, uno strumento attraverso cui è possibile veicolare un lavoro di interpretazione artistica della realtà. Allo stesso modo chi, eseguendo un intervento di yarn bombing, pensa di realizzare tout court un'opera d'arte fa l'errore grossolano di confondere il mezzo con il fine. A questo punto della riflessione è doveroso introdurre l'elemento che a mio avviso determina non solo il reale successo del fenomeno, ma lo porta a livelli di interesse ben al di la dell'ambiente del “tricottage”. Mi riferisco al fenomeno del knit cafè.
Knit Cafè: non solo un'occasione sociale
La
maglia oggi è diventata un hobby coinvolgente, un rimedio contro i
ritmi frenetici imposti dalla quotidianità, un modo
diverso per rilassarsi, uno nuovo stage creativo.
Appuntamenti di knit cafè e progetti correlati vengono ormai
regolarmente ospitati all'interno di cornici prestigiose in tutto il
Paese (Palazzo Madama a Torino e Palazzo Medici Riccardi a Firenze, nel nostro territoriodel Friuli Venezia Giulia Palazzo Coronini Cromberg a Gorizia tanto per citare qualche
esempio).
Gli incontri per lavorare in gruppo vengono organizzati da negozi, bar, librerie, gallerie d’arte, musei e centri culturali.
In Italia il fenomeno si è diffuso sull'onda dell'iniziativa del gruppo do-knit-yourself della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti Milano).
Grazie alla nascita dei Knit Café si sono aperti nuovi spazi relazionali, si sono sviluppate occasioni di incontro e scambio di conoscenze e stimolo tra knitters e designers, scuole ed associazioni, si sono realizzati piccoli e grandi progetti. Un esempio per tutti: il Total Pink di Faenza nel maggio di quest'anno.
Gli incontri per lavorare in gruppo vengono organizzati da negozi, bar, librerie, gallerie d’arte, musei e centri culturali.
In Italia il fenomeno si è diffuso sull'onda dell'iniziativa del gruppo do-knit-yourself della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti Milano).
Grazie alla nascita dei Knit Café si sono aperti nuovi spazi relazionali, si sono sviluppate occasioni di incontro e scambio di conoscenze e stimolo tra knitters e designers, scuole ed associazioni, si sono realizzati piccoli e grandi progetti. Un esempio per tutti: il Total Pink di Faenza nel maggio di quest'anno.
Un
luogo quindi non solo divertente e ricreativo, dedicato alla
riscoperta del lavorare con le mani, ma anche e soprattutto
un'occasione di scambio e condivisione, in cui condividere desideri e progetti.
Alla
luce di questa nuova realtà gli interventi di yarn bombing
acquistano significati nuovi e senso proprio di occasione sociale nel
senso più ampio del termine, aldilà delle pretese artistiche fini a
se stesse dei primi esordi. Gli interventi negli spazi pubblici
diventano un luogo di aggregazione, un ulteriore momento di incontro,
scambio e condivisione. Il
gesto dell’attività manuale, attraverso l'opera di installazione e
il knitting pubblico, si trasformano così a tutti gli effetti nella
riaffermazione di una identità comune, di un diritto o di un'istanza
davanti alla comunità. Ecco
che lo yarn bombing, nella sua forma più aggiornata, è da
considerarsi quindi uno strumento, un linguaggio capace di veicolare
messaggi, proteste, appelli e pertanto un mezzo "politico"
nel senso più ampio del termine.
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